Gravidanza e citomegalovirus: guida completa per mamme informate
La gravidanza e il citomegalovirus (CMV) è un argomento che merita attenzione e chiarezza. Questo virus è molto diffuso, spesso asintomatico, ma se contratto in gravidanza può avere rischi per il feto.
Conoscere bene sintomi e manifestazioni, diagnosi e test, rischi e conseguenze, prevenzione e trattamenti è fondamentale per ridurre l’ansia e fare scelte consapevoli.
Informazioni generali sulla gravidanza e citomegalovirus
Cos’è il citomegalovirus
Il citomegalovirus (CMV) è un virus della famiglia degli Herpesvirus. È molto diffuso nella popolazione: molte persone lo incontrano nel corso della vita senza rendersene conto. Una volta che il corpo viene infettato, il virus può restare latente e può riattivarsi.
Citomegalovirus trasmissione
Le forme principali di trasmissione includono:
Contatto con fluidi corporei infetti: saliva, urine, secrezioni vaginali, sperma.
Trasmissione dalla madre al feto durante la gravidanza (via placenta).
Durante il parto o subito dopo, e attraverso il latte materno.
In contesti con bambini piccoli (asili nido, scuole dell’infanzia), dove il CMV si diffonde facilmente.
Citomegalovirus nei bambini
Nei bambini, spesso l’infezione è asintomatica o con sintomi lievi (febbriciola, malessere). Ma i bambini infetti possono essere anche fonte di contagio per adulti, compresa una donna incinta che non è immune.
Sintomi e manifestazioni in gravidanza
Citomegalovirus sintomi in gravidanza
Spesso l’infezione da CMV in gravidanza è asintomatica. Molte donne non avvertono nulla di particolare. Quando compaiono sintomi, questi possono assomigliare a quelli di una normale infezione virale:
Febbre leggera o moderata
Dolori muscolari
Linfonodi ingrossati
Malessere generale (stanchezza, cefalea)
Febbre e citomegalovirus
La febbre non è una costante, ma quando presente deve far pensare a un’infezione virale, se non si trovano altre cause. In gravidanza, qualsiasi episodio febbrile merita un’attenzione particolare, specie se duraturo o associato ad altri sintomi come ingrossamento dei linfonodi.
Infezione virale in gravidanza
Le infezioni virali durante la gravidanza possono essere pericolose se coinvolgono il feto. CMV è tra le più comuni. Ciò che rende complessa la gestione è che spesso non ci sono segnali evidenti, ma il virus può attraversare la placenta.
Citomegalovirus asintomatico
Molti casi sono silenti. Questo significa che senza test specifici, l’infezione può passare inosservata, senza sintomi visibili né sintomi generali riconducibili al CMV. Questo aumenta l’importanza dello screening prenatale in determinate situazioni.
Diagnosi e test per il citomegalovirus in gravidanza
Test citomegalovirus e gravidanza
Per capire se c’è un’infezione attiva o pregressa, si usano esami del sangue (sierologia):
IgG e IgM citomegalovirus:
IgG positive indicano che la persona ha già incontrato il virus in passato.
IgM positive suggeriscono un’infezione recente o in corso.
Spesso si valuta anche l’avidità degli anticorpi IgG per stimare da quanto tempo è avvenuta l’infezione materna.
Screening prenatale citomegalovirus
In Italia, a partire da dicembre 2023, le Linee Guida Gravidanza Fisiologica raccomandano di offrire lo screening sierologico per CMV alla prima visita in gravidanza, idealmente nel primo trimestre.
Se la donna è negativa (IgG e IgM negative), può essere ripetuto il test ogni 4‑6 settimane fino alla 24ª settimana per individuare eventuale infezione primaria precoce.
Amniocentesi citomegalovirus
Se c’è sospetto che la madre abbia contratto il CMV di recente (es. sieroconversione), può essere proposta l’amniocentesi per verificare la trasmissione fetale. Il campione di liquido amniotico può essere analizzato con PCR per individuare il DNA virale.
Toxoplasmosi e citomegalovirus: differenze
È importante distinguere tra queste due infezioni, perché:
La toxoplasmosi si trasmette soprattutto tramite alimenti contaminati, carne poco cotta, terreno o sabbia (es. gatto).
Il citomegalovirus si trasmette tramite fluidi corporei e contatti diretti.
Clinicamente possono comparire sintomi simili (febbre, malessere), ma la diagnosi (sierologia, PCR, ecografia) e le implicazioni sono diverse.
Rischi per il feto e conseguenze del citomegalovirus congenito
Citomegalovirus rischi per il feto
Se il virus passa dalla madre al bambino nel grembo, si parla di citomegalovirus congenito. I rischi dipendono molto da quando avviene l’infezione (il trimestre) e dallo stato immunitario della madre.
Citomegalovirus congenito: sintomi neonatali e sequele
Alla nascita, i neonati possono presentare:
Epatosplenomegalia (ingrossamento di fegato e milza)
Ittero, anemia
Alterazioni della conta ematica (globuli bianchi, piastrine)
Alterazioni cerebrali, possibili microcefalia
Alterazioni oculari
Anche nei nati che sembrano sani, possono comparire sequele tardive quali sordità neurosensoriale, disturbi della vista, ritardo nello sviluppo cognitivo e motorio.
Malformazioni citomegalovirus
In casi più gravi, se l’infezione avviene precocemente, possono formarsi malformazioni del sistema nervoso centrale (per esempio alterazioni della corteccia cerebrale), problemi oculari, microcefalia.
Sordità neonatale citomegalovirus
Tra le conseguenze più comuni del CMV congenito c’è la perdita dell’udito. Può essere immediata o manifestarsi gradualmente nel corso dei primi anni di vita. Anche un neonato che alla nascita è asintomatico può sviluppare sordità in seguito.
Citomegalovirus e aborto
L’infezione da CMV può aumentare il rischio di aborto spontaneo, specialmente se contratta molto precocemente. Anche la morte intrauterina in alcuni casi. Tuttavia, non tutte le infezioni portano a questi esiti, e molto dipende da fattori come il momento dell’infezione e la risposta immunitaria materna.
Prevenzione: cosa può fare la mamma
Poiché al momento non esiste un vaccino approvato per il CMV disponibile in uso routinario, la prevenzione si basa su misure comportamentali e igieniche.
Prevenzione citomegalovirus gravidanza
Le linee guida italiane sottolineano l’importanza della prevenzione primaria. Si raccomanda sempre lo screening sierologico a tutte le donne gravide, ma il primo presidio è evitare che l’infezione venga acquisita.
Lavaggio mani citomegalovirus
Un gesto semplice, ma molto importante:
Lavarsi le mani con acqua e sapone dopo aver cambiato pannolini, dopo il contatto con saliva o urine di bambini piccoli.
Lavarsi le mani prima di mangiare, prima di toccare il cibo.
Evitare che superfici, giocattoli, oggetti che possono essere contaminati restino sporchi.
Igiene in gravidanza virus
Evitare baci su labbra o guance dei bambini piccoli, specie se si pensa che possano avere saliva infetta.
Non condividere posate, bicchieri, spazzolini, stoviglie con bambini o persone potenzialmente infette.
Pulire accuratamente giocattoli, superfici (seggiolone, fasciatoio, seggiolino, passeggino) con acqua e sapone o detergenti appropriati.
Alimentazione e citomegalovirus
Mentre il CMV non è tipicamente trasmesso tramite alimenti crudi (come accade per la toxoplasmosi), una buona igiene alimentare generale è utile: lavare frutta e verdura, evitare consumo di cibi che possono essere facilmente contaminati, attenzione nella manipolazione degli alimenti.
Trattamenti e gestione dell’infezione da CMV in gravidanza e nel neonato
Terapia citomegalovirus gravidanza
Attualmente non esiste una terapia standard approvata che garantisca la completa prevenzione della trasmissione fetale in tutti i casi. Le opzioni sono in fase di studio, e in certi casi si considerano farmaci antivirali o immunoglobuline in contesti selezionati.
Antivirali citomegalovirus
Valaciclovir: c’è evidenza recente che l’uso di valaciclovir in gravide con infezione primaria precoce possa ridurre il rischio di trasmissione verticale del virus.
Ganciclovir / Valganciclovir: utilizzati nei neonati, ma il loro uso in gravidanza è limitato a causa dei potenziali effetti collaterali e del rischio per il feto. La loro somministrazione va sempre valutata caso per caso, in centri specializzati.
Cure citomegalovirus congenito
Per i neonati con infezione congenita:
Monitoraggio multidisciplinare (audiologia, neurologia, oftalmologia, etc.) per individuare tempestivamente sequele.
In alcuni casi, uso di antivirali, se indicato, per trattare i sintomi o limitare il danno.
Follow‑up a lungo termine per valutare sviluppo cognitivo, motorio, uditivo e visivo.
Citomegalovirus e allattamento
È possibile che il virus passi attraverso il latte materno, ma nella maggior parte dei casi per un neonato sano a termine questo non rappresenta un rischio significativo.
Per i prematuri o bambini con compromissioni del sistema immunitario, il rischio va valutato con attenzione. In questi casi, si considerano strategie personalizzate in accordo con il pediatra.
Citomegalovirus nei bambini e trasmissione postnatale
I bambini piccoli sono spesso serbatoi di CMV: possono avere il virus nella saliva e nelle urine per periodi prolungati.
Anche se spesso asintomatici, la presenza di CMV nei bambini può essere fonte di contagio per adulti suscettibili, ad esempio donne incinte.
Per questo, l’attenzione all’igiene domestica è rilevante non solo in gravidanza, ma anche nei contesti quotidiani con bambini piccoli.
Come GAPCLINICS ti supporta in caso di citomegalovirus in gravidanza
Il citomegalovirus in gravidanza è un tema di rilievo che richiede informazione corretta e attenta prevenzione. Pur trattandosi di un’infezione spesso silente, le sue implicazioni sullo sviluppo fetale possono essere significative. Un comportamento consapevole, il dialogo costante con il ginecologo e l’adozione di semplici misure igieniche rappresentano gli strumenti più efficaci per ridurre i rischi.
Presso gli ambulatori GAPCLINICS è possibile effettuare visite ginecologiche specialistiche, screening prenatali e ricevere supporto personalizzato da parte di professionisti esperti nella gestione delle infezioni in gravidanza.