Dimagrire in modo sano parte anche dalla mente
“Non basta cambiare ciò che mangi: serve cambiare anche come pensi, come reagisci, come ti prendi cura di te.”
Affrontare un percorso di dimagrimento non significa solo cambiare dieta o ridurre le porzioni. Soprattutto nei trattamenti con palloncino gastrico Allurion, il successo a lungo termine dipende dalla capacità di modificare anche il proprio approccio mentale e comportamentale.
Emozioni, motivazione, stress e abitudini radicate sono elementi centrali che possono favorire o ostacolare il risultato. In questo articolo approfondiamo come gestire al meglio la componente psicologica del dimagrimento, con strategie pratiche e sostenibili.
La perdita di peso non è solo una questione fisica. Quando si intraprende un percorso con il palloncino gastrico, si attiva anche un processo psicologico profondo che coinvolge motivazione, autostima, abitudini radicate e gestione delle emozioni.
Affrontare questi aspetti è fondamentale per ottenere risultati reali e soprattutto duraturi. Il cambiamento parte dalla mente, e una trasformazione efficace e sostenibile richiede tanto lavoro interiore quanto strategia alimentare e medica.
Perché la perdita di peso è anche un percorso mentale
Affrontare un percorso di dimagrimento con il palloncino gastrico Allurion può trasformarsi in una sfida anche emotiva. Non basta introdurre meno calorie: è necessario comprendere i meccanismi comportamentali che ci portano a mangiare troppo, o nel modo sbagliato. Il palloncino offre un aiuto concreto nella gestione della sazietà, ma non può, da solo, sostituirsi alla motivazione personale e a un lavoro psicologico di consapevolezza.
Perdere peso senza affrontare le radici emotive e cognitive dell’alimentazione rischia di portare a ricadute. L’obiettivo non è solo dimagrire, ma costruire uno stile di vita duraturo e realistico. E per farlo, è essenziale capire e intervenire sui propri schemi mentali e sulle abitudini quotidiane.
Le sfide mentali più comuni con il palloncino gastrico
Fame emotiva: quando il cibo diventa una risposta allo stress
Mangiare per noia, ansia o solitudine è uno degli ostacoli principali. La fame emotiva non è collegata a un bisogno fisiologico, ma nasce da uno stato psicologico difficile da gestire. Anche con lo stomaco parzialmente occupato dal palloncino, il desiderio di “compensare” con il cibo può persistere.
Strategie efficaci:
Identificare i momenti ricorrenti di fame emotiva
Trovare alternative non alimentari per gestire lo stress (es. respirazione, camminata, journaling)
Utilizzare tecniche di mindfulness per distinguere la fame vera da quella psicologica
Frustrazione e calo della motivazione
Il corpo non risponde sempre in modo lineare. Può succedere che, dopo una perdita di peso iniziale, il dimagrimento si fermi temporaneamente: il cosiddetto plateau. Questo momento può generare frustrazione, insicurezza, perdita di fiducia nel percorso.
Come affrontarlo:
Ricordare che i plateau sono fisiologici
Concentrarsi su altri indicatori (energia, qualità del sonno, benessere generale)
Rafforzare la motivazione con piccoli obiettivi realistici
Paragoni e pressione sociale
Vedere altri dimagrire più velocemente o leggere esperienze online può generare senso di inadeguatezza. Il rischio è di autosabotarsi o perdere fiducia nei propri progressi.
È importante ricordare che ogni corpo ha i suoi tempi. Il supporto psicologico per il dimagrimento può aiutare a valorizzare il proprio percorso senza confronti dannosi.
Strategie per mantenere attiva la motivazione durante il percorso
Definire obiettivi intermedi e misurabili
Fissare solo l’obiettivo finale (es. -20 kg) può sembrare lontano e scoraggiante. Meglio spezzare il percorso in micro-traguardi: camminare 5.000 passi al giorno, migliorare la qualità del sonno, cucinare in casa 3 volte a settimana. Ogni passo concreto rinforza la motivazione.
Diario alimentare e journaling
Annotare cosa si mangia e in quali momenti aiuta a diventare consapevoli delle proprie abitudini. Includere anche emozioni, pensieri e situazioni che precedono l’atto del mangiare aiuta a individuare trigger emotivi ricorrenti.
Mindfulness e presenza durante i pasti
Mangiare lentamente, senza distrazioni, percependo la consistenza e il gusto dei cibi, aiuta a:
percepire la sazietà prima del limite
ridurre il rischio di abbuffate
vivere il cibo come nutrimento e non come sfogo
Tecniche di mindful eating sono particolarmente utili nei percorsi con il palloncino gastrico, per massimizzare l’efficacia dello strumento.
Supporto professionale: psicologo o coach alimentare
Avere una figura di riferimento esterna che accompagni il paziente nella gestione delle emozioni, nella ristrutturazione cognitiva e nella creazione di nuove abitudini è spesso decisivo. Il supporto non è un segno di debolezza, ma una risorsa per la riuscita del cambiamento.
Il ruolo delle abitudini nella sostenibilità del dimagrimento
Il potere delle piccole azioni quotidiane
Dimagrire non è una maratona una tantum, ma un processo continuo, fatto di scelte ripetute ogni giorno. Le abitudini alimentari durature si costruiscono con costanza, non con rigidità.
Alcuni elementi fondamentali:
Mangiare a orari regolari
Non saltare la colazione
Preparare i pasti in anticipo
Ridurre il consumo di cibi industriali
Sonno, stress e salute mentale
Una scarsa qualità del sonno aumenta l’ormone della fame (grelina) e riduce quello della sazietà (leptina). Inoltre, lo stress cronico spinge verso cibi calorici e ricchi di zuccheri.
Curare la routine serale, inserire momenti di relax e attività piacevoli è parte integrante del successo con il palloncino gastrico.
Abitudini sociali: cene, vacanze, feste
Spesso il contesto sociale diventa una sfida. Imparare a gestire le occasioni di convivialità (senza evitarle!) permette di mantenere uno stile di vita flessibile e realistico:
Evita il digiuno prima di una cena fuori
Mangia lentamente e ascolta la sazietà
Non sentirti in obbligo di “finire tutto”
Porta con te uno snack sano in viaggio
Paure e autosabotaggio
Molti pazienti riferiscono paura del successo o paura di non riconoscersi nel corpo che cambia. Queste emozioni vanno accolte e comprese, non ignorate. Il supporto psicologico aiuta a integrare il cambiamento in modo armonico.
Come evitare la ripresa del peso dopo la rimozione del palloncino gastrico
Uno dei timori più frequenti è quello del peso che ritorna una volta rimosso il palloncino. È una possibilità reale, ma non inevitabile, se si lavora su:
Abitudini consolidate (non diete lampo)
Autonomia alimentare (capire cosa mangiare e perché)
Attività fisica regolare
Gestione delle emozioni senza ricorrere al cibo
Il palloncino è uno strumento temporaneo, ma il cambiamento che innesca può durare nel tempo se sostenuto da un lavoro consapevole e continuo.
Come GAPCLINICS ti supporta nel tuo percorso psicologico con il palloncino gastrico
Il successo di un percorso con il palloncino gastrico non si misura solo in chili persi, ma in autonomia acquisita, benessere emotivo e sostenibilità del nuovo stile di vita.
Un cambiamento reale non si impone, si costruisce giorno dopo giorno. E per farlo, serve un approccio multidisciplinare: nutrizionista, psicologo, medico bariatrico, tutti impegnati a supportare il paziente in un cammino profondo, rispettoso e duraturo.
Presso GAPCLINICS, ogni percorso con palloncino gastrico è accompagnato da un’équipe multidisciplinare che include il supporto di uno psicologo specializzato in alimentazione, motivazione e cambiamento comportamentale.
Ottieni il supporto di uno psicologo durante il percorso pre e post palloncino gastrico: il primo passo verso un cambiamento profondo e duraturo inizia da te.